Il Monastero delle Agostiniane di S. Maria di Betlem in Foligno ha avuto il suo inizio nel 1379.

La sua storia è una storia singolare e per alcuni potrebbe apparire anche tormentata. Ma è nient’altroche la gioiosa risposta data nel corso dei secoli, da una comunità di religiose alla propria città. E’ già dai primi documenti si delineano i tratti di un servizio qualificato, prestato a Foligno da una Comunità di donne penitenti e contemplative che si erano poste sotto il patrocinio di S. Maria di Betlem, la Madonna dei Vangeli dell’ Infanzia. Si tratta di una comunità che dal punto di vista giuridico, rimase legata fin verso in Concilio di Trento, alle vicende dell’abazia si S. Maia in Campis, nel contado di Foligno: una fondazione benedettina della Congregazione dei Cistercensi del Corpo di Cristo, unitasi poi all’Ordine Benedettino Olivetano. Le monache tornate sotto la giurisdizione vescovile, continuarono a seguire la regola benedettina olivetana, finché, a seguito di concentrazioni e fusioni, nel gennaio del 1816 divennero eredi delle tradizioni agostiniane di Foligno.

Le varie vicissitudini politiche nel corso dei secoli hanno reso necessario più volte il cambiamento della sede monastica, nel 1974 il nuovo Monastero, opera dell’Architetto folignate Franco Antonelli, vide l’inizio della sua ubicazione sulla collina sovrastante la località di S. Eraclio; Esso e ben visibile dalla sottostante superstrada. Sono trascorsi quasi 40anni dal giorno della posa della prima pietra, benedetta dal compianto mons. Siro Silvestri, allora Vescovo di Foligno, il 22 giugno 1974; ma solamente nel 1981 la comunità monastica poté trasferirsi dalla vecchia sede posta nel centro storico della città al nuovo Monastero.

Luogo di silenzio, che favorisce la contemplazione di Dio, la comunità che segue la Regola di S. Agostino è da esso aiutata a vivere: nella preghiera, nello studio e nel lavoro, la spiritualità Agostiniana che è innanzi tutto ricerca della Verità nell’ascolto della Parola di Dio, e comunione nell’amore fraterno che fa di molti un cuore solo e un’anima sola.

Sensibile alle varie attese della Chiesa, particolarmente per i suoi sacerdoti, la comunità fin dal 1959 nella Solennità di Pentecoste, si è totalmente consacrata per la loro santificazione.

Incentra la sua vita di preghiera nell’Eucaristia con l’adorazione frequente del Santissimo Sacramento continuando la tradizione spirituale della prima comunità monastica che fin dal suo nascere coltivò la devozione al Corpo di Cristo.

Luogo circondato da ulivi che invitano alla pace dello spirito, all’ascolto della Parola di Dio nei momenti di riflessione personale o in comunione con i fratelli per facilitarne il confronto con se stessi.

“Rientra in te stesso - dice S. Agostino – la Verità abita nell’uomo interiore” e continua:” torna al cuore esso è tutto di me, è la stanza segreta che custodisce la mia identità, dove sono veramente me stesso e dove si svolge la mia vera storia, è laggiù nelle sue silenziose profondità che si affaccia il volto di Dio, mia struggente nostalgia, torna a te, torna al cuore”.

La Comunità Monastica seguendo un aspetto specifico del carisma agostiniano che è quello dell’ospitalità, offre la possibilità a gruppi ecclesiali, famiglie e persone singole che desiderano fare esperienza di preghiera riposo e discernimento vocazionale di trascorrere uno o più giorni nei locali della foresteria.

In essa vi sono 5 camere con circa 15 posti letto, un grande refettorio con annessa cucina e saletta; inoltre vi è un salone per conferenze.

la Comunità fa presente che gli ospiti devono autogestirsi.

La Comunità offre alle giovani che sono alla ricerca vocazionale la possibilità di incontri per dialoghi di conoscenza per una possibile esperienza all’interno del monastero.

Il suo centro di culto è la Chiesa, semplice e luminosa intitolata alla “Madre del Buon Consiglio”. Immagine questa venerata da secoli nell’Ordine Agostiniano e solennemente festeggiata in questo Monastero l’ultima domenica di Aprile.

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